lunedì 2 novembre 2009

Campagna nazionale "Salva l’Acqua"

Il decreto legge 135/09 approderà in aula al Senato il 03 Novembre.
Tale provvedimento se convertito in legge sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.

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1 commento:

  1. Oggi 19 ottobre 2009, ho letto il libro “l’acqua nella storia”.
    Ho messo a fuoco un particolare che non avevo bene osservato. Un particolare che è di fondamentale importanza per la vita, e a cui non diamo la dovuto importanza: L’Acqua.
    L’acqua, che oggi arriva nelle nostre case, attraverso i rubinetti, conduce un lungo cammino, non solo nello spazio, ma anche nel tempo. Il tempo in cui fra il Tigri e l’Eufrate arrivarono i sumeri, che attraverso un prodigioso lavoro di ingegneria e di collaborazione fra le genti, fondarono la prima civiltà urbana ( durata più di 1000 anni!) della storia, da lei stessa creata, con l’invenzione della scrittura! L’anno zero è lì. L’umanità oggi, sembra avere dimenticato l’immenso lavoro nei secoli per l’acqua potabile. Da noi, è da meno di 50 anni che abbiamo sistemi di rifornimento idrico che prima potevamo solo sognare. La “rivoluzione” non è contro il petrolio, ma per l’acqua. Quante malattie e epidemie per carenza di acqua potabile nel terzo mondo? Più di metà del pianeta soffre di questa carenza di acqua potabile. E la nostra acqua? non si sa quanto ancora reggerà al carico dei bisogni e allo scarico dei liquami.
    Si parla troppo poco della privatizzazione dell’acqua. L’informazione oggi è davvero riduttiva se limitata all’Italia, che non è che una pedina nella scacchiera di sto Risiko!
    Deviazioni di fiumi e dighe sono state realizzate fin dall’antichità; così come acquedotti e pozzi sotterranei. Persino l’acqua dal deserto si è tirata con sistemi “archeologici”, molti ancora funzionanti.
    Mentre giocano in borsa, non dimentichiamoci che senza acqua si muore dopo due giorni. Per cui inutile che ce la danno a bere con la passerella del lusso. I popoli sono assetati. Come vengono gestite le risorse idriche dei nostri territori? A quanto pare, le multinazionali intendono riprenderne la gestione. Cosa cambia? Diciamo che, se abbiamo oggi l’acqua, è perché a suo tempo le multinazionali hanno finanziato le opere, grazie ai prezzi delle concessione statali irrisori. Una partecipazione alle spese! Tutto profitto. Le multinazionali hanno personale efficiente, ben retribuito, e si sa come vengono retribuiti i ricercatori statali, almeno che non abbiano trovato il posto in parlamento.
    Molte oggi le guerre per l’oro blu. Gli stati vendono le risorse idriche, come se appartenessero loro. Lo stato contraente, a nome nostro, del territorio. E se non vogliamo concedere la nostra acqua sorgente? Possiamo benissimo recidere il contratto con lo stato. Se lo stato è nato dai Sumeri per gestire in modo armonico l’acqua; se manca a tale patto vitale, delegando chi per lui, che ci sta a fare? Alla grande faccia del popolo assetato. Siamo schiavi dell’acqua?
    PS: Le acque minerali possono essere pericolose per la salute; leggere attentamente le etichette. L’acqua del rubinetto, a parte il sapore di cloro, è potabile, bevibile e controllata. 18% del fatturato di certe multinazionali, si basa sulla vendita di acqua imbottigliata.

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